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Il CBD e il dolore

Nonostante gli studi riguardo l’efficacia del CBD come sostanza da utilizzare per contrastare il dolore siano ancora agli albori, è stato scoperto che il CBD interviene in modo indiretto sui recettori del SEC inducendo svariate reazioni.

Il SEC è un sistema biologico presente in tutti esseri umani meglio definito come sistema endocannabinoide; composto da diversi recettori cannabinoidi, estesi su tutto il corpo, dalla spina dorsale, al cervello, al sistema immunitario e così via.

Il SEC fondamentalmente è il sistema che regola la maggior parte delle nostre funzioni fisiologiche come il sonno, l’appetito, il dolore, etc.. . 

Il CBD interagendo con il nostro sistema endocannabinoide può alterare la percezione del dolore, poiché è in grado di interrompere l’assorbimento e la decomposizione dell’anandamide, molecola presente nel nostro organismo che svolge la funzione di regolare il dolore.

La medicina sta facendo passi molto in avanti per la cura di diverse patologie, ma purtroppo alcune di queste ancora sono prive di cure realmente efficaci, come ad esempio nel caso dell’artrite e dei reumatismi che sono causa di dolore cronico quotidiano.

I reumatismi sono un insieme di sintomatologie che colpiscono il sistema articolare in toto, che insorgono in maniera acuta e successivamente si possono trasformare in una malattia cronica degenerativa.

L’artrite è una forma reumatica, tra le più diffuse, dove il sintomo più comune è il dolore, ma pochissimi farmaci riescono a contrastarlo senza comunque compromettere l’organismo, ad esempio l’uso prolungato dei FANS (antinfiammatori non steroidei) porta al comunissimo effetto collaterale del reflusso gastro esofageo, inoltre possono insorgere insufficienze cardiache, renali, epatiche, ulcere ed emorragie intestinali.

Per non parlare poi della dipendenza che può insorgere dall’utilizzo prolungato di antidolorifici a composizione oppiacea, considerando anche le conseguenze letali che possono avere quest’ultimi. 

Una valida alternativa al trattamento delle forme reumatiche è proprio la Cannabis.

In passato in molte culture, gli estratti di Cannabis erano utilizzati per curare e lenire dolori e infiammazioni articolari, ma al giorno d’oggi per una sorta di “proibizionismo” questo prodotto viene difficilmente usato in campo medico.

Recenti nuovi studi però stanno riportando alla ribalta il riutilizzo di questa sostanza, in particolare del CBD conosciuto per altro per il suo altissimo potere antinfiammatorio. 

Dalle ultime somministrazioni effettuate su alcuni pazienti sembrerebbe che la molecola del CBD abbia effetti importanti e positivi nella cura dei dolori cronici e delle infiammazioni, addirittura si è notato che non solo induce un’azione di sollievo ma che è anche in grado di rallentare la progressione degenerativa dell’artrite. 

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È stato appurato inoltre che non esiste una migliore varietà di cannabis da assumere, poiché l’effetto è del tutto soggettivo in quanto gli effetti cambiano da individuo ad individuo.

Alcuni preferiscono la varietà con la combinazione tra il CBD e il THC poiché traggono maggiori benefici dagli effetti psicoattivi del THC che li aiutano a distrarsi, altri preferiscono quelli con concentrazioni basse di THC o quasi nulle soprattutto per l’utilizzo diurno. 

Il consiglio che vi possiamo dare è quello di provare le varie combinazione così da capire a quale il vostro organismo reagisce meglio. 

Inoltre, il CBD è abbastanza tollerato dal nostro organismo, non ha quasi effetti collaterali anche nelle somministrazioni per lunghi periodi; l’insorgenza di diarrea o di alterazione temporanea dei valori epatici che possono derivare dalla sua assunzione si verificano quasi sempre come causa di un sovradosaggio.

Una precauzione che va presa, è sicuramente quella di parlare con il medico curante se si stanno assumendo altri farmaci poiché il CBD può alterare l’efficacia di quest’ultimi. 

In conclusione, possiamo dire che, chi ad oggi ha fatto uso di questa sostanza, per contrastare il dolore o le malattie degenerative che lo provocano, ha evidenziato come il loro stile di vita sia di gran lunga migliorato.

Considerato questi risultati così promettenti si sta spingendo tantissimo la ricerca medico scientifica ad interessarsi allo studio del CBD, del suo potere infiammatorio e delle tantissime applicazioni che questa molecola può avere in campo medico. 

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